Nel sacramento si manifestano all’uomo la grande bontà e l’amore di Dio – Imitazione di Cristo – 1 P – L. IV Cap. II


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Parola del discepolo

O Signore, confidando nella tua bontà e nella
tua grande misericordia, mi appresso infermo
al Salvatore, affamato e assetato alla fonte
della vita, povero al re del cielo, servo al
Signore, creatura al Creatore, desolato al
pietoso mio consolatore.

Ma “per qual ragione mi è dato questo, che
tu venga a me?” (Lc 1,43). Chi sono io, perché
tu ti doni a me; come potrà osare un peccatore
di apparirti dinanzi; come ti degnerai di venire
ad un peccatore?

Ché tu lo conosci, il tuo servo; e sai bene che in
lui non c’è alcunché di buono, per cui tu gli dia
tutto ciò. Confesso, dunque, la mia pochezza,
riconosco la tua bontà, glorifico la tua
misericordia e ti ringrazio per il tuo immenso
amore.

Infatti non è per i miei meriti che fai questo,
ma per il tuo amore: perché mi si riveli
maggiormente la tua bontà, più grande mi
si offra il tuo amore e l’umiltà ne risulti più
perfettamente esaltata.

Poiché, dunque, questo ti è caro, e così tu
comandasti che si facesse, anche a me è cara
questa tua degnazione. E voglia il Cielo che a
questo non sia di ostacolo la mia iniquità.

Gesù, pieno di dolcezza e di benignità, quanta
venerazione ti dobbiamo, e gratitudine e lode
incessante, per il fatto che riceviamo il tuo
santo corpo, la cui grandezza nessuno può
comprendere pienamente.

Ma quali saranno i miei pensieri in questa
comunione con te, in questo avvicinarmi
al mio Signore; al mio Signore che non
riesco a venerare nella misura dovuta
e che tuttavia desidero accogliere
devotamente?

Quale pensiero più opportuno e più salutare di
quello di abbassarmi totalmente di fronte a te,
esaltando, su di me la tua bontà infinita?

Ti glorifico, o mio Dio, e ti esalto in eterno;
disprezzo me stesso, sottoponendomi
a te, dal profondo della mia pochezza.

Ecco, tu sei il santo dei santi, ed io una sozzura
di peccati. Ecco, tu ti abbassi verso di me, che
non sono degno neppure di rivolgerti lo sguardo.

Ecco, tu vieni a me, vuoi stare con me, mi inviti
al tuo banchetto; tu mi vuoi dare il cibo celeste,
mi vuoi dare da mangiare il pane degli angeli:
nient’altro, veramente, che te stesso, “pane vivo,
che sei disceso dal cielo e dai la vita al mondo
(Gv 6,33.51).

Se consideriamo da dove parte questo amore,
quale degnazione ci appare; quanto profondi
ringraziamenti e quante lodi ti si debbono!

Quiet di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Artista: http://audionautix.com

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Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!