Con quanta venerazione si debba accogliere Gesù Cristo – Imitazione di Cristo – 4 P – L. IV Cap. I


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Rammarichiamoci altamente e lamentiamo la nostra
tiepidezza e negligenza, poiché non siamo tratti
da un ardore più grande a ricevere Cristo, nel quale
consiste tutta la speranza e il merito della salvezza.

É lui, infatti, “la nostra santificazione e la nostra
redenzione” (1Cor 1,30); è lui il conforto di noi
che siamo in cammino; è lui l’eterna gioia dei santi.

Rammarichiamoci, dunque, altamente che tanta
gente si renda così poco conto di questo mistero
di salvezza, letizia del cielo e fondamento di tutto
il mondo.

Cecità e durezza del cuore umano, non curarsi
maggiormente di un dono così grande, o,
godendone tutti i giorni, finire persino col non
badarvi!

Se questo sacramento santissimo si celebrasse
soltanto in un certo luogo, e fosse consacrato da
un solo sacerdote in tutto il mondo, pensa da quale
desiderio sarebbero tutti presi di andare in quel
luogo, a quel sacerdote, per veder celebrare i divini
misteri.

Ma, ecco, i sacerdoti sono moltissimi, e Cristo viene
immolato in molti luoghi; e così quanto più è diffusa
nel mondo la sacra comunione, tanto più è manifesta
la grazia e la carità di Dio verso l’uomo.

Che tu sia ringraziato, o Gesù buono, pastore eterno,
che con il tuo corpo prezioso e con il tuo sangue ti sei
degnato di ristorare noi poveri ed esuli, invitandoci a
ricevere questi misteri con queste parole, uscite dalla
tua stessa bocca: “venite tutti a me, voi che siete
faticati ed oppressi, ed io vi ristorerò” (Mt 11,28).

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Artista: http://audionautix.com

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Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!