Non dobbiamo cercar di conoscere le superiori cose del cielo e gli occulti giudizio di Dio – 1P – Imitazione di Cristo – L. III Cap. LVIII


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O figlio, guardati dal voler disputare delle cose
del cielo e degli occulti giudizi di Dio: perché
quello è così derelitto e quell’altro è portato
a un così grande stato di grazia; ancora, perché
quello viene tanto colpito e quell’altro viene
tanto innalzato.

Tutto ciò va al di là di ogni umana capacità; non
v’è alcun ragionamento, non v’è alcuna
disquisizione che valga a comprendere il giudizio
di Dio.

Quando, dunque, una spiegazione ti viene
suggerita dal nemico, oppure certuni indiscreti
la vanno cercando, rispondi con quel detto del
profeta: “tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo
giudizio” (Sal118,137); o con quest’altro:
“veri sono i giudizi di Dio, santi in se stessi”
(Sal 18,10).

Tu devi venerare i miei giudizi, non discuterli,
perché essi sono incomprensibili per l’intelletto
umano. Neppure devi indagare e discutere dei
meriti dei beati: chi sia più santo o chi sia più
grande nel regno dei cieli.

Sono cose che danno luogo spesso a dispute
e a contese inutili e fomentano la superbia e
la vanagloria; onde nascono invidie e divisioni,
giacché uno si sforza, presuntuosamente,
di portare innanzi un santo, un altro, un altro
santo.

Ma sono cose che, a volerle conoscere ed
indagare, non portano alcun frutto; cose che,
invece sono sgradite ai beati, poiché “io non
sono un Dio di discordia ma di pace”
(1Cor 14,33).

Una pace che consiste nella vera umiltà, più che
nella esaltazione di sé. Ci sono alcuni che, quasi
per un geloso affetto, sono tratti verso questi o
questi altri santi, con maggior sentimento:
sentimento umano, però, piuttosto che divino.

Sono io che ho fatto i santi tutti; sono io che
ho elargito la grazia; sono io che ho accordato
la gloria; sono io che, conoscendo i meriti di
ciascuno, sono andato loro incontro
benedicendoli nella mia bontà (Sal 20,4): io che
li sapevo eletti, prima di tutti i secoli.

“Sono stato io a sceglierli dal mondo, non loro a
scegliere me” (Gv 15,16.19); sono stato io a
chiamarli con la mia grazia, ad attirarli con la mia
misericordia; sono stato io a condurli attraverso
varie tentazioni, e ad infondere loro stupende
consolazioni; sono stato io a dar loro la
perseveranza e a premiare le loro sofferenze.

Io conosco chi è primo tra di essi, e chi è ultimo;
ma tutti li abbraccio in un amore che non ha misura.
In tutti i miei santi, a me va data la lode; sopra ogni
cosa, a me va data la benedizione; a me va dato
l’onore per ciascuno di quelli che io ho fatto grandi,
con tanta gloria, ed ho predestinati, senza che ne
avessero dapprima alcun merito.

Per questo chi disprezza il più piccolo dei miei
santi, non onora neppure quello che sia grande,
perché “fui io a fare e il piccolo e il grande”
(Sap 6,8).

E chi diminuisce uno qualunque dei santi,
diminuisce anche me e tutti gli altri che sono
nel regno dei cieli.

Quiet di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Artista: http://audionautix.com

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Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!