La capacità di sopportare le offese e la vera provata pazienza – Imitazione di Cristo – L III Cap. XIX


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Che è quello che vai dicendo, o figlio? Cessa il
tuo lamento, tenendo presenti le sofferenze mie
e quelle degli altri santi. “Non hai resistito ancora
fino al sangue” (Eb 12,4).

Ciò che tu soffri è poca cosa, se ti metti a
confronto con coloro che patirono tanto
gravemente: così fortemente tentati, così
pesantemente tribolati, provati in vari modi
e messi a dura prova.

Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze
più gravi degli altri, per imparare a sopportare le
tue, piccole. Che se piccole non ti sembrano, vedi
se anche questo non dipenda dalla tua incapacità
di sopportazione.

Comunque, siano piccoli o grandi questi mali, fa’
in modo di sopportare tutto pazientemente. Il tuo
agire sarà tanto più saggio, e tanto più grande
sarà il tuo merito, quanto meglio ti sarai disposto
al patire; anzi lo troverai anche più lieve, se,
intimamente e praticamente, sarai pronto e sollecito.

E non dire: questo non lo posso sopportare; non
devo tollerare cose simili da una tale persona, che
mi fa del male assai, e mi rimprovera cose che non
avevo neppure pensato; da un altro, non da lui, le
tollererei di buon grado, e riterrei giusto doverle
sopportare.

É una stoltezza un simile ragionamento. Esso non
tiene conto della virtù della pazienza, né di colui a
cui spetta di premiarla; ma tiene conto piuttosto
delle persone e delle offese ricevute. Vero paziente
non è colui che vuole sopportare soltanto quel che
gli sarà sembrato giusto, e da chi gli sarà piaciuto.

Vero paziente, invece, è colui che non guarda da
quale persona egli venga messo alla prova: se dal
superiore, oppure da un suo pari, o da un inferiore;
se da un uomo buono o santo, oppure da un
malvagio, o da persona che non merita nulla.

Vero paziente è colui che indifferentemente – da
qualunque persona, e per quante volte, gli venga
qualche contrarietà – tutto accetta con animo grato
dalla mano di Dio; anzi lo ritiene un vantaggio
grande, poiché non c’è cosa, per quanto piccola,
purché sopportata per amore di Dio, che passi
senza ricompensa, presso Dio.

Sii dunque preparato al combattimento, se vuoi
ottenere vittoria. Senza lotta non puoi giungere ad
essere premiato per la tua sofferenza. Se rifiuti la
sofferenza, rifiuti anche il premio; se invece
desideri essere premiato, devi combattere da vero
uomo e saper sopportare con pazienza.

Come al riposo non si giunge se non dopo aver
faticato, così alla vittoria non si giunge se non
dopo aver combattuto.

Oh, Signore, che mi diventi possibile, per tua
grazia, quello che mi sembra impossibile
per la mia natura: tu sai che ben scarsa è la
mia capacità di soffrire, e che al sorgere di una,
sia pur piccola, difficoltà, mi trovo d’un colpo
atterrato.

Che mi diventi cara e desiderabile, in tuo nome,
qualsiasi prova e qualsiasi tribolazione: soffrire
ed essere tribolato per amor tuo, ecco ciò che è
grandemente salutare all’anima mia.

Quiet di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Artista: http://audionautix.com/

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Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!