Contro l’inutile scienza di questo mondo – Imitazione di Cristo – L III Cap. XLIII


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Figlio, non ti smuovano i ragionamenti umani,
per quanto eleganti e profondi; ché “il regno di
Dio non consiste nei discorsi, ma nelle virtù”
(1Cor 4,20).

Guarda alle mie parole; esse infiammano i cuori
e illuminano le menti; conducono al pentimento
e infondono molteplice consolazione.

Che tu non legga mai neppure una parola al fine
di poter apparire più dotto e più sapiente. Attendi,
invece, alla mortificazione dei vizi; cosa che ti
gioverà assai più che essere a conoscenza di molti
difficili problemi.

Per quanto tu abbia molto studiato ed appreso,
dovrai sempre tornare al principio primo.
Sono io “che insegno all’uomo la sapienza”
(Sal 93,10); sono io che concedo ai piccoli una
conoscenza più chiara di quella che possa essere
impartita dall’uomo.

Colui per il quale sono io a parlare, avrà d’un tratto
la sapienza e progredirà assai nello spirito. Guai a
coloro che vanno ricercando presso gli uomini molte
strane nozioni, e poco si preoccupano di quale sia la
strada del servizio a me dovuto.

Verrà il tempo in cui apparirà il maestro dei maestri,
Cristo signore degli angeli, ad ascoltare quel che
ciascuno ha da dire, cioè ad esaminare la coscienza
di ognuno. Allora Gerusalemme sarà giudicata in gran
luce (Sof 1,12). Allora ciò che si nascondeva nelle
tenebre apparirà in piena chiarezza; allora verrà meno
ogni ragionamento fatto di sole parole.

Sono io che innalzo la mente umile, così da farle
comprendere i molti fondamenti della verità eterna;
più che se uno avesse studiato a scuola per dieci
anni.
Sono io che insegno, senza parole sonanti, senza
complicazione di opinioni diverse, senza
contrapposizione di argomenti; senza solennità di
cattedra.

Sono io che insegno a disprezzare le cose terrene, a
rifuggire da ciò che è contingente e a cercare
l’eterno; inoltre, a rifuggire dagli onori, a sopportare
le offese, a riporre ogni speranza in me, a non
desiderare nulla all’infuori di me e ad amarmi con
ardore, al di sopra di ogni cosa.

In verità ci fu chi, solo con il profondo amore verso
di me, apprese le cose di Dio; e le sue parole erano
meravigliose.

Abbandonando ogni cosa, egli aveva imparato assai
più che applicandosi a sottili disquisizioni. Ad
alcuni rivolgo parole valevoli per tutti; ad altri
rivolgo parole particolari.

Ad alcuni appaio con la mite luce di figurazioni
simboliche, ad altri rivelo i misteri con grande
fulgore. La voce dei libri è una sola, e non plasma
tutti in egual modo.

Io, invece, che sono maestro interiore, anzi la verità
stessa, io che scruto i cuori e comprendo i pensieri e
muovo le azioni degli uomini, vado distribuendo a
ciascuno secondo che ritengo giusto.

Quiet di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Artista: http://audionautix.com/

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Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!